19 aprile 1981, 19 aprile 2018. Sono
stati 37 anni bellissimi. Ma oggi, è un giorno ancora migliore.
Brilla alto il sole su Londra,
da cui scrivo in dolce esilio e dove il primo vero caldo dell’anno è arrivato.
L’Italia è una superpotenza
economica mondiale, ricca di città traboccanti d’arte, case antiche e
perfettamente ristrutturate, piccoli ristoranti e botteghe, dove le grandi
catene dell’alimentare e della moda non possono aprire negozi per non “sporcare”
la destinazione turistica più importante e meglio mantenuta al mondo. Il Paese trabocca di opportunità, le
sue grandi industrie hanno deciso di delocalizzare al Sud e non nell’Est Europa,
investendo fortemente in infrastrutture e rafforzamento del trasporto su rotaia
e contribuendo alla creazione di un paese moderno e ben connesso. Non esiste
diseguaglianza in Italia.
Non esiste una religione di
Stato in Italia, il Vaticano predica bene e razzola alla grande, svestito d’ogni
ricchezza e decidendo di cedere tutte le sue proprietà immobiliari a chi era
senza casa o in affitto. Gli oratori, dal 1981 ad oggi, sono cresciuti in
pensiero e opere e senza omissioni, diventando il centro di aggregazione di
tanti giovani, sgombrato da pregiudizi e fucina di idee liberali e visioni comunitaristiche.
Durante la Sagra di San Marco, non piove
mai.
E poi, ovviamente, c’è il
calcio. Una Serie A sinonimo di bellezza estetica, specchio del Paese, senza
tifoserie organizzate e con giovanili piene di talenti incredibili. Dal 2006,
due Europei vinti e un Mondiale dominato in Brasile stupendo il mondo con un
gioco organizzato e aggressivo. Arrigo Sacchi presidente della FIGC è a capo di un movimento calcistico spensierato, moderno, capace di
attrarre tutti i campioni del pianeta, un
Mondiale ogni domenica.
Ed ecco, in questo 19
aprile 2018, arrivare una giornata fantacalcistica stupenda, quasi un tributo
all’uomo nato in quel lontano 19 aprile 1981. L’uomo dall’ignoranza gentile,
dalla lingua lunga e agile, dalla pancia generosa e solida. Un uomo bello ma non bellissimo, nella sua
perfetta imperfezione. Nato in provincia, rimasto in provincia, vicino agli
ultimi ma anche ai primi. Insomma, quell’uomo, Alessandro I da Feletto, celebra
oggi 37 anni di gioie con una vittoria per 4-3 in casa del Real Benfiga. Una
vittoria che unita al rigore messo nel sette dal Gallo lo porta a -1 da uno
sfortunato Teodor, consapevole però che solo la Uattella merita davvero questo
titulo. Veretout. Il Jordan autentico, tre bombe da campione, un uomo chiamato
regia, il Fellini di Francia e il Sorrentino del calcio viola. È lui a
deciderla.
Sarà giustamente ed ovviamente
scudetto per Alessandro I, il grande, l’unico ed inimitabile Uattella.
O forse no...
Eh no. Perchè Teo e il Pres in
realtà hanno una pattumiera al posto del cuore. Non esiste sensibilità nelle
loro anime corrotte e vendute al risultato a tutti i costi, come venduta in
vetrina a Watford è l’anima dell’intifabile Udinese di Gino Pozzo. Mai una
gioia.
La realtà è dura da accettare,
lo sappiamo. E sognare al fanta non costa nulla, ma paga uguale: nulla. La realtà del fanta ogni
giorno bussa alla porta con la lingua biforcuta e un cazzo gigantesco pronto a
punirci da tergo. Questa è l’ignorantissima realtà del fanta. Tranne che per il Teodor, che corre
spedito col culo in poppa verso il quarto titolo, dopo un’altra incredibile vittoria condizionata
dall’errore di Belotti dagli undici metri. L’uomo della cavalcata scudetto
2017 tradisce Samu proprio sul più bello. Insigne e Alex Sandro non bastano,
Cancelo e Brozovic condannano i gialloroneroverdi.
Uatta ci prova ma Veretout
resta a guardare e bestemmiare, mentre Luis Alberto, Bonaventura, Lapadula e
soprattutto il rimpianto Perisic trafiggono un impotente Handanovic. È figa
scudetto, Samu e Miki restano a -5, Uatta a -6. Figa non è un refuso comunque, è sempre cosa buona e giusta parlar di
figa. Anche quando non c’entra un figo secco. Anche Figo non è un refuso. Lui
i rigori da Gigi se li faceva parare. Non lo faceva espellere prima.
Nella seconda colonnina della
classifica, Sergione impatta anche contro Pierlu in un match di silenzi e di distoglimento dell’attenzione su altri lidi. De Silvestri risponde a Freuler.
E questo basta a spiegare lo stato del nostro calcio, del sistema Paese, del
mistero originale e della regola aurea che è meglio un uovo oggi che una
gallina domani. Solo non si vedono i due
unicorni e Coz. Chi? Coz.
E poi resta un match di bassa
classifica ma alti valori. Volpetz batte la Grande Bellezza JZ7 3-2 e ancora si chiede come e
perchè ha mancato cosi tanto di rispetto al vero vate del calcio e del Paese tutto.
Ma Milik ha deciso di tornare proprio contro il suo modello di bomber e al fato
non si comanda. Douglas Costa sforna assist al ritmo in cui la Meloni
colleziona gaffe e... Zukanovic merda.
E la capolista se ne va...
24^
|
PUNTI
|
RF
|
RS
|
DR
|
FP
|
FM
|
Teodor United
|
42
|
44
|
34
|
10
|
1,748.50
|
72.85
|
Sa(m)udade
|
37
|
45
|
35
|
10
|
1,732.50
|
72.19
|
Real Benfiga
|
37
|
42
|
38
|
4
|
1,749.00
|
72.88
|
Anziani GTV
|
36
|
38
|
34
|
4
|
1,710.50
|
71.27
|
Atpc
|
32
|
42
|
45
|
-3
|
1,727.50
|
71.98
|
Spartak Loska
|
28
|
34
|
44
|
-10
|
1,679.00
|
69.96
|
LondONErs
|
27
|
36
|
39
|
-3
|
1,693.00
|
70.54
|
Atletico Milanello
|
24
|
37
|
51
|
-14
|
1,704.00
|
71.00
|
Ah, comunque il primo caldo
dell'anno e il sole sono arrivati davvero a Londra. Insomma dai, potrebbe
andare peggio. Auguri Uatta! In fondo alla pattumiera, ti voglio bene.
M