Nell'immagine, il mister della capolista addobbato a festa per il Natale nella reggia paterna. Campionato già chiuso?
Pino chiude in testa il 2012 e inizierà l'anno nuovo da favorito alla vittoria dello scudetto numero 16 della Lega San Marco. 16 come gli anni che Berlusconi pensi bastino per invitare le tipe in villa ignorando che in Italia sono minorenni e non possono manco venirci in macchina da sole, quindi devi aver mandato qualcuno a prenderle. Ma non divaghiamo.
In periodo di feste con le elezioni alle porte e Monti che si auto-non-candida-ma-anche-sì-però-mo'-vediamo-Casini-se-rinuncia-a-scrivere-Udc, fottendosene anche lui della democrazia che tanto in Italia chi la caga più e figurati se deve pensarci qualcuno di questa Lega che per sua stessa fondazione promuove la polemica ignorante come fondamentale, fondante e indiscutibile regola, anche Pino sostiene di avere già vinto, e di averlo fatto nonostante il Palazzo e "la sfiga e perchè ha il miglior attacco". Diciamo che un po' emula mister Seidita, che nonostante i presunti venti-contro dall'ovest lombardo, la bora triestina e la faticosa e dispendiosa organizzazione di un matrimonio di comodo per entrare nei corridoi del potere illuminato, ha vinto. E lo scorso anno puntando su una sola e unica squadra, la Juventus. Cosa mai riuscita alla vecchia conoscenza Mattia Basso, che puntualmente puntava sul suo Milan, ma poi altrettanto puntualmente le prendeva in quel posto che tanto bene Samu conosce e saprebbe descrivere.
D'altronde, il vittimistico e putrido piagnisteo complottistico a cui abbiamo dovuto far buon viso, è reso ancor più patetico dall'alternanza di vittorie degli ultimi 9 anni fantacalcistici, con ben 6 diverse compagini almeno una volta campioni, nessuna oltre i due titoli e addirittura la Uatta trionfante. Se non è alternanza e sinonimo di aria pulita (in senso figurato, perchè le aste regalano spesso olezzi insopportabili e si sa che Uatta non si lava i piedi da anni e il ventilatore d'ordinanza porta il puzzo di Teo a tutti gli altri nasi), non si vuol vedere la realtà ed è inutile discuterne. Facciamo in particolare riferimento alle parole di Comino-il-Grillino-Paranoico, che senza fondamenta solide e evocando scudetti di un altro secolo con presunti malaffari sempre descritti con macroscopiche imprecisioni e iperboli insensate, cerca di far passare tesi complottistiche farlocche e gettare fango sui vertici della Lega di cui il suo stesso mister fa parte e contro il suo ex-club malamente abbandonato e col quale lui stesso ha vinto due scudetti. Poverino, diciamo noi.
Tutti questo preamboli e non si capisce perchè. Dico io. O non lo dico? Ma sì, lo dico. Così, per ignoranza gratuita. Ma ora passiamo al commento di fine anno, all'analisi meno ignorante e più oggettiva possibile di questa prima parte di stagione, ben consci che trattandosi di un editoriale, l'opinione non può che emergere. Basta capire la differenza tra editoriale e cronaca, ma qui son parole al vento vista l'ignoranza (lecita) dei lettori.
L'Atletico Milanello è primo ed è una posizione meritata sino ad ora. Dopo aver incontrato Pino e verificato come sia vivo e vegeto nella sua grassa interezza, riteniamo anche molto positivo il fatto che interagisca poco o zero sulla rete (intendo online, Uatta), nonostante sia dotato di potenti mezzi tecnologici e di molto tempo libero, perchè se deve scrivere da qualche parte le tesi-puttanata che espone per giustificare non la sua leadership indiscussa, ma il divario con alcune delle inseguitrici, è meglio vada dalla D'Urso. Un primato, dicevamo, giusto, costruito su alternanza di gol, centrocampisti dal gol facile, Lamela oltre ogni più rosea aspettativa, qualche buona bottarella di culo nel calendario. Con questi ingredienti si và dritti allo scudetto, poco da fare. Ma non pensiamo sia chiusa anche se prima lo scriviamo per portar negra. Pino, è chiusa, sei campione, complimenti. Non pensiamo sia chiusa perchè l'attacco è poca roba, e potrebbe non bastare. E perchè i punti che separano l'Atletico dai LondONErs non son poi troppi.
LondONErs che non consegneranno lo scudetto che portano sul petto con facilità. Perchè hanno azzeccato alcuni colpi a caso della squadra che esprime il miglior calcio della A (leggiasi Gonzalo Rodriguez rigorista che nessuno si aspettava, più Borja Valero, che ha il solo neo di esser nato nella generazione degli spagnoli Xavi-Iniesta-Xabi, se no sarebbe titolare nel Barca) e perchè alla solidità del blocco-Juve, meno spiccatamente folto dell'anno passato, possono aggiungere la sentenza Di Natale, che i suoi 20 gol li fa sempre. Non ci sentiamo quindi di dare una netta preferenza alla vittoria del titolo all'Atletico, mentre invece pensiamo che le chance di un nuovo trionfo Blues siano ancora alte.
Uscendo dal duopolio da cui al 95% uscirà il Campione 2013, vediamo ben attrezzata per il terzo posto il Real Benfiga, che unisce ad una generale solidità, un attacco stellare, per ora a singoli il migliore del campionato con Totti-Toni ed El Shaarawy, che però come Lamela, potrebbe aver già dato il meglio di sè in termini di media gol per partite. Un punto interrogativo importante a cui solo un ritorno strepitoso di Maxi Lopez potrebbe dar risposta e compensazione. Non pensiamo per andare a vincere il titolo, ma di certo per tornare sul podio della classifica dopo anni di amarezze e gioie solo in Coppa. Analizzando con attenzione i numeri e come i punti sono stati ottenuti, possiamo ben dire che le squadre più immeritatamente lontane dalla vetta (per spiegar meglio, quelle con un divario troppo ampio dalla capolista o con troppi pochi punti rispetto all'effettivo valore e qualità dimostrate), sono proprio i Blancos e il Teodor United, ultimo quando meriterebbe certamente qualche punto in più, diciamo almeno 5. Teodor che ha pagato sostanzialmente un calendario avverso, ma che pensiamo possa diventare la mina vagante del 2013, se solo continuerà sul ritmo tenuto tra novembre e dicembre. Le fortune di Teo sono strettamente legate anche alla Lazio, sorprendetemente seconda in A, ma anche alla solidità della rincorsa salvezza del Catania come al mercato di gennaio di molti suoi giocatori, che potrebbe delineare meglio i ruoli di alcuni protagonisti della rosa di Teissimo.
La Sa(m)udade vanta invece un undici di grande spessore, ma una rosa forse troppo corta. Vucinic è molto altalenante e poco concreto, Jovetic fatto di cristallo. Non pensiamo possa bastare per continuare a recitare un ruolo da protagonista al vertice, ma potrebbe invece essere sufficiente per salire sul podio e per togliersi parecchie soddisfazioni. Situazione simile in casa Atpc, dove alcune ottime prestazioni iniziali avevano forse illuso un po' mister Venturini. La linea mediana titolare è forte ma composta da uomini di belle "medio-piccole" come Biabiany, Lodi e soprattutto l'ottimo Cuadrado. Quanto dureranno? Quanto una salvezza anticipata condizionerà le ultime prestazioni dell'anno dei primi due? La difesa perde Cannavaro e s'arrocca attorno a Ranocchia che aspetta il processo di Bari, però, dove rischia la stessa fine di Paolo. Infine, l'attacco, dove ad ora la certezza è solo Osvaldo. Più ombre che luci quindi, ma Sergione è tecnico arguto, dobbiamo ammetterlo nonostante sia mentalmente offuscato da lavoro in corsia e da abbuffate di cibo degne di un patrizio dell'antica Roma. Basterà un mercato di riparazione perfetto per non finire in un baratro che al momento sembra probabile?
Baratro in cui invece pensiamo finiranno, a meno di miracoli, Volpetz e Uatta, ma per motivi diversi. Il Toftingham Forest può contare su una squadra onesta, che in determinate condizioni potrebbe anche togliersi delle soddisfazioni grazie in particolare a Cavani e Giovinco. Ma ci sembra troppo poco e qui davvero ci vorrebbe più attenzione e dedizione alla causa da parte del suo mister. Il mercato di riparazione imporrebbe qualche sacrificio se ci si vuol credere, salvare e puntare magari alle soddisfazioni in Coppa Edera. Perchè la stagione è lunga e nessuno davvero imbattibile. Il fattore-Volpetz è il vero ago della bilancia, per l'unico mister che con Zuliani non ha ancora mai vinto uno scudetto nella sua storia, ma è pur sempre arrivato terzo a maggio scorso.
Gli Anziani GTV, invece, non pagano eccessivamente calendario o troppi errori di formazione, mentre invece soffrono pesantemente la stagione no dei tre tenori scelti per il centrocampo, tutti incredibilmente insufficienti e inconcludenti. Sneijder, Boateng e De Rossi: tre campioni o quasi, tre flop in maglia anziana. E poi, la dipendenza dall'Inter in avanti si fa sentire, ma qui spezziamo una lancia per nulla, è ignoranza allo stato grezzo! Infine, la tegola Chiellini che rende meno solida la linea difensiva. Milito resta l'uomo della provvidenza, tra le tre delusioni Sneijder è il principale candidato a confermarsi top flop dell'anno.
Un campionato quindi meno ingarbugliato di quel che sembra, con due nette favorite per giocarsi il titolo e due principali indiziate a pagar da bere. E in cui pensiamo che Benfiga e Teodor siano le più accreditate compagini a poter recitare un ruolo da "sorpresa" nel 2013, ma che difficilmente potranno andare a vincere o, all'opposto, chiudere troppo in basso.
Poi, certo, siam certi che il fantacalcio si divertirà a smentire questi pronostici e ribaltare le valutazioni. Ma, intanto, buona fine anno e un grande inizio di 2013 dal vostro amatissimo Pres!
MM