martedì 3 maggio 2016

26^ GIORNATA - 19° CAMPIONATO


Questo è il nuovo Campione. Il 19° campionato della storia della Lega San Marco va agli Atpc di Sergione Mediano Venturini, un uomo dalle corna spesse e dallo stile irripetibile, che festeggia il titolo in solitudine e sotto coperta, dopo una notte insonne passata ad aggiornare Fantagazzetta ogni 15 secondi per vedere i voti e a riguardare il video della festa a casa Vardy per circa quattromilaquattrocentoquarantaquattro volte. E i tituli diventano TRE. Come le pere che piazza a Samu, l'ultimo a mollare in campo, il primo ad aver mollato il cuoio. Capelluto.

Sa(m)udade - Atpc 1-3
Anziani GTV - Teodor United 2-1
LondONErs - Atletico Milanello 2-1
Real Benfiga - Toftingham Forest NON PERVENUTA.

PtRFRS
Atpc525338
Anziani GTV444939
LondONErs424438
Sa(m)udade414848
Teodor United344439
Real Benfiga323845
Atletico Milanello303738
Toftingham Forest191740

Dieci anni fa Sergio non è che fosse molto meno pesante di quello che è ora, o più bello, perché bello non lo è mai stato. Ma era sicuramente meno ignorante perché l’ignoranza si affila solo con gli anni, o almeno, era meno spavaldo nel manifestarla. Dieci anni fa, altrettanto sicuramente Samu aveva i capelli.
Dieci anni fa era un’altra vita, un’altra era, di Leicester c’era solo la Square con la fermata della metro a Londra, dove ci si trovava prima di buttarsi a capofitto alla ricerca di figa al China Town. Dieci anni fa non aveva senso seguire un campionato che non fosse la Serie A, Calciopoli era appena esplosa, l’Inter stava per festeggiare uno scudetto di cartone e l’Italia per andare in ritiro prima dei trionfali mondiali di Germania.
Dieci anni fa non ci si insultava in chat di gruppo perché non c’era Facebook e nemmeno Whatsapp. Dieci anni fa si dava la formazione via sms e si annotava la classifica su un foglietto, quindi il Uatta stava meglio perché si stava peggio. Dieci anni fa si sognava e ci si esaltava tutti. Ora io continuo a sognare e esaltarmi, ma sento spesso l’eco nel teatro dei sogni.
Dieci anni sono passati. Dieci anni di piazzamenti e polemiche, di mediane e imbruttimenti collettivi, di culo e sfiga, di sfottò e di sbreghi. Dieci anni a guardare gli altri vincere per la prima volta o ritornare a vincere. Anni di depressione e anni di “il prossimo anno mollo”, tirandosela come se si pensasse di essere una Diletta Leotta.

Dieci anni e poi il 3 maggio 2016. Dieci anni dopo Atpc di nuovo fantacampioni. Tre-maggio, terzo-titolo. Un titolo meritato, arrivato con ancora due giornate da giocarsi, ma all’epilogo di una stagione molto combattuta, equilibratissima dopo due dominatissime e vinte sin troppo presto. Ed è un titolo che si può solo in parte definire “costruito” nel mercato estivo. Perché l’andamento del campionato e i mercati di riparazione sono risultati essere più decisivi del solito, confermando mister Venturini il vero re degli scambi. In un torneo così sul filo di lana, alcuni pesanti investimenti e scambi hanno davvero messo lo scudo in direzione Borgo Stazione. Il tutto nonostante in Borgo Stazione, per il Messaggero Veneto non si possa più camminare!
Lo scudo invece ci ha camminato benissimo, ed i suoi portatori sono soprattutto tre uomini. Anche se si sa, i titoli arrivano solo se tutti o quasi fanno la loro parte, calendario e costanza contano forte.  Ma questi tre han fatto la differenza. Il primo di questi tre è Koulibaly, preso ad ottobre con prezzo da top player e saracinesca utile a dare sicurezza alla difesa un po’ traballante e troppo dipendente da Acerbi. Il secondo è Candreva, nonostante si giochi il suo ruolo di leader del centrocampo atipico con Perotti e Gomez. Arrivato anche lui al mercato di riparazione, ha deciso sfide importanti con Samu, che pensiamo tutti lo rimpianga assai, e con Pierlu, aiutando come pochi Sergione nella conquista dello scudo. Il terzo nome è ovvio: Immobile. No anzi, Niang. No. Pino! Chi? Beh, è uno che segna con la stessa media di Pino, ma non è Pino. È el Pipita Higuain ovviamente. Capace di segnare sostanzialmente... SEMPRE. Higua è valso come due punte forti messe assieme, ha deciso partite su partite, s’è eclissato solo per brevissimi periodi e ha tenuto su la baracca nei giorni più tempestosi. Insomma, chiunque avesse preso questo Higuain avrebbe forse vinto lo scudo o sarebbe arrivato sul podio. Ma Higuain ha deciso di sfoderare la sua migliore stagione con Sergio e il pesante budget riservatogli ha pagato con gli interessi il suo tecnico, che ora gli chiede nuove gioie nell’ultimo decisivo match dell’anno: la finale di Coppa Edera contro la GTV, per chiudere con una doppietta una stagione già così storica.
La matematica certezza del titolo arriva in questa mattinata uggiosa di maggio, con appunto due giornate ancora da giocarsi, e con il serale brivido di dover attendere ancora. Invece arriva a Cavalicco, sul campo della Sa(m)udade che proprio sette giorni fa aveva provato a rientrare nella lotta scudetto, dopo che tutte le altre si erano praticamente arrese. Ma oggi non è bastato andare in vantaggio con l’unico italiano al mondo assieme a Pino (chi?) che segna con costanza, Belotti, per provare a far il miracolo. Il sogno gialloroneroverde d’una incredibile remuntada s’è infranto al gol pareggio dell’ex Candreva. Gli Atpc han difeso a più non posso, aspettando il loro vate. E il vate alla fine è arrivato, ne ha messe altre due e ha detto che la corsa scudetto doveva finire subito, qui, adesso. Higuain ha messo il sigillo sul 2-1 e sul 3-1 alla Sa(m)udade, ha regalato il titolo dell’età adulta a Sergione e ha finalmente vinto qualcosa anche lui. Sempre detto che si tratta di un fuoriclasse. Samu abbandona così il sogno di laurearsi campione, ma resta in corsa per il secondo posto che tanto vale da un punto di vista economico.
Detto di Samu e perse le tracce di Sergio – l’ultima volta visto prendere un volo privato per Leicester e ritrovarsi a Roma a casa della mamma di Ranieri per cercare di sottolineare le similitudini tra lui e Claudio, tra Atpc e Leicester e tra Higuain e la Santa Madonna incoronata – passiamo a vedere cos’è successo sugli altri campi.

Uatta doveva vincere per sperare di agganciare Sergio e gufare Sergio. La prima gli è riuscita. Teo regala ovviamente il match al suo compagno di FantaEuropeo a poche settimane dall’inizio della competizione, con la promessa di farsi i cazzi suoi in asta e lasciarlo lavorare in pace. De Michelis non gioca l'Europeo comunque. La decidono una rabona di Bacca e un golletto del ricercato. El Sha accorcia solo per dare l’impressione che non sia una farsa. Uatta prova fino all’ultimo a gufare, ma Higuain il gufo glielo fa ingoiare. Scende e sale, e fa un po’ male. Almeno è secondo, in pole per il podio che è sempre una notizia per la GTV, e c’è ancora la finale di Coppa Edera. Ecco, quello è il vero appuntamento importante per aggiungere una coppa ad un palmares che piange dal 2008, l’anno di Matrix. Teo è ormai ufficialmente iscritto alla lotta per non arrivare settimo. Ma è messo meglio dei suoi due rivali e ha un confronto diretto in casa contro l’Atletico tra sette giorni. La lotta salvezza si fa bollente come un bagno del Pineta (doveee?) d'estate con dentro Vampeta e il Borri.

Samu scende addirittura in quarta piazza, perchè vincono anche i LondONErs a cui il bottino del secondo posto fa gola assai. A Godia la partita non è delle migliori e i Blues non fan di certo spettacolo, ma il loro mister non se ne accorge proprio, perché impegnato a non seguire la prima regola e a farsi invece i cazzi dell’odiato Pres. Infatti, i LondONErs battono sì Pino, ma lo fanno solo grazie alle note buche di Godia che solo i loro abitanti ben conoscono e che han piazzato con esperienza certosina da talpe collaudate. E non solo. Vincono anche perché Pinella in difesa ha Maicon, che dove va regala spazi. In uno si infila per il gol vittoria Antonelli, entrato strategicamente dalla panca. Pinella resta settimo e deve andare ora a far punti in via Soffumbergo da Teo, nel più classico degli scontri diretti. Sfida per aliti e culi pesanti, insomma.

Il Pres e Volpetz, invece, oggi non avevano proprio cazzi. D'altronde, son tutti più fortunati, più bravi e più esperti di loro in ‘sta Lega. Ma di certo non sono belli come solo loro sono, come solo i nati tra il 10 e l’11 aprile sono. Quindi si trovano fuori dallo stadio in un pub a vedere le Foxes, ovviamente gemellate col Volpetz, vincere la Premier. Poi, ne mandano in campo dieci a testa a caso, prendono Sturaro e Ansaldi per far coppia e quadrato e vanno a figa. Vi diciamo solo una cosa, non sono ancora tornati. Fanculo al fanta di merda, cazzo.


MM

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