Mentre l'Atletico non si ferma più e schianta in esterna anche l'inoffensivo Teodor United, dietro nessuno riesce a tenere il passo. Samu cede in casa con i LondONErs che agguantano al terzo posto gli Atpc, pareggianti in presidenza. Uatta non riesce a schiodarsi dall'ultimo posto, perdendo beffardamente il derby di Feletto vinto dal Toftingham. Protagonista assoluto il redivivo Nenè... seduto in panchina!
Teodor United - Atletico Milanello 0-3
Sa(m)udade - LonONErs 1-3
Real Benfiga - Atpc 2-2
Toftingham Forest - Anziani GTV 2-1
10 Sa(m)udade
8 LondONErs
8 Atpc
6 Toftingham Forest
3 Real Benfiga
3 Teodor United
2 Anziani GTV
Sono quelle stagioni che nascono così. Quelle dove peschi dal cilindro un Lamela in formato mondiale. Quelle dove non concedi mai punti agli avversari. Quelle dove non subisci mai più di un gol dall’inizio del campionato. Quelle dove ti entra Pasqual, situato più vicino all’Autogrill in autostrada che all’allenatore, e che vorrebbe mangiarsi un Camogli invece che correre sulla fascia. Ma è così, son queste le stagioni dove si vincono i titoli. Pinella, l’allenatore-presidente ombra, colui che c’è ma mai si sente, colui che non si capisce che cazzo faccia e che abbia da fare per non connettersi nemmeno fosse in Antartide e il pc ce lo avesse in Cambogia. Ma è lui il boss di questo campionato, annienta un Teodor troppo brutto per essere vero con un secco 3 a 0 grazie alle reti di Lamela punterovero, Guarin rinato e Pasqual panchinizzato. Oramai è fuga. Teo deve compattare i suoi undici, stimolare le punte a buttarla dentro, vendere Bendtner che porta rogna e affidare la fascia di capitano a Roncaglia, idolo indiscusso di tifosi, amici, parenti. Perché quando Bolt ha fatto il record del mondo dei 200 è perché era inseguito da Facundo. E se Facundo chiede la maglia ad una avversario a fine partita, questi gli consegna anche il portafoglio.
Anche Samu affonda sul terreno amico contro un Pierlu stratosferico che con l’ex Di Natale e il sempreverde Miccoli conferma la buona verve delle punte e il buono stato di forma della sua squadra e passa avanti 2 a 0. Samu senza molta convinzione si fa sotto con un gol rocambolesco di Candreva che stoppa la palla di zebedei, gli rimpalla (essendo sugli zebedei) e finisce in rete. Più culo che anima insomma. A quel punto i neroverdi ci credono, si fanno sotto, aumentano la pressione sugli avversari mandando in campo anche Giaccherini (sigh, ndr). Ci pensa al 92esimo il Vieira bello, l’aratro del peccato, il pendolo di Paul, la lavagna con gessetto nero, il fagiano imperiale Paul Pogba. Un giocatore mostruoso. Fortissimo. Che la mette e manda gesti d’affetto all’osservatore atipico in tribuna. (PS: Pierlu, a gennaio intavoleremo una trattativa dove spenderò l’ira di Dio e lui si romperà il giorno dopo, vedi caso Doni portiere). 3 a 1 servito e Samu che atterra malamente dopo un inizio sopra le righe. Pierlu conferma un buon 11, anche se forse manca qualcosa per puntare decisi al titolo.
Se Atene ride, Sparta piange. Il Pres non riesce a vincere nemmeno questa. Grande 2 a 2 in casa blanca. Iniziano i Blancos con il Faraone, forse l’unico vero fenomeno del campionato italiano, scoperto, indovinate un po’ da chi? Ovvio, dall’osservatore atipico; l’anno scorso 4 reti e un anno disgraziato, quest’anno pichichi. El Shaarawy sigilla il settimo timbro dall’inizio del campionato; capocannoniere a sorpresa, tutto in perfetto stile Michelino. E quando la Quaglia raddoppia, puntuale come la morte, come la sveglia e come la colazione con latte e vagina della Uatta, passano i titoli di coda sugli ATPC. Che quest’anno però sono belli compatti e si rifanno sotto dapprima con un Cassano che se arriva a 15 gol a fine campionato Samu offre una pizza e con Lodi su punizione, raggiungendo il pareggio. Posticipo di fuoco con possibili incroci beffardi a suon di mezzo punto; Totti dal dischetto non se la sente di tradire 10 anni in maglia ATPC e risultato finale di 72,5 a 72. Poteva essere di tutto. Forse quindi un pari giusto che ovviamente scontenta tutti. I Blancos paiono una buona squadra dove il fatto di non far punti è più sfiga che demerito proprio, anche se non capitalizzare questo momento del Faraone è un’ingiustizia. ATPC sereni, come gli orizzonti, in attesa di veder di nuovo in campo Robinho, Borriello o almeno Pinilla, magari più convinto dal dischetto.
Infine drammUatta (cit.). Non gira e non c’è nulla da fare. Quando finisce 72,5 a 71,5 puoi solo bestemmiare. Ed è quello che il pelardo (crasi di pelato e bastardo; no uatta, non Krasic, crasi. Krasic è la crasi di biondo e bastardo-di-merda-proprio-contro-di-me-la-tripletta) mister si mette a fare. A metà partita, solo, nudo, sconsolato, negli spogliatoi si fa consolare dalla Wags più gnoccona, la moglie di Pizarro. Questi, saputo del fattaccio si fa ammonire facendo così perdere la partita agli Anziani. Ed è bufera. Il presidente bastato (crasi di bastardo e pelato; no uatta, non Fresi, crasi) si indigna, convoca d’urgenza una riunione per il decidere il futuro dell’allenatore che relega un monumentale Nenè in panchina per una incomprensibile scelta tecnica. Dall’altra parte un Volpetz che ringrazia la sua curva nord, vera arteficie di questo successo. Tutti i suoi interpreti comunque convincono, ma rimangono sempre in attesa di Cavani: il Matador manca troppo.
Il vicedirettore ATPCo
Anche Samu affonda sul terreno amico contro un Pierlu stratosferico che con l’ex Di Natale e il sempreverde Miccoli conferma la buona verve delle punte e il buono stato di forma della sua squadra e passa avanti 2 a 0. Samu senza molta convinzione si fa sotto con un gol rocambolesco di Candreva che stoppa la palla di zebedei, gli rimpalla (essendo sugli zebedei) e finisce in rete. Più culo che anima insomma. A quel punto i neroverdi ci credono, si fanno sotto, aumentano la pressione sugli avversari mandando in campo anche Giaccherini (sigh, ndr). Ci pensa al 92esimo il Vieira bello, l’aratro del peccato, il pendolo di Paul, la lavagna con gessetto nero, il fagiano imperiale Paul Pogba. Un giocatore mostruoso. Fortissimo. Che la mette e manda gesti d’affetto all’osservatore atipico in tribuna. (PS: Pierlu, a gennaio intavoleremo una trattativa dove spenderò l’ira di Dio e lui si romperà il giorno dopo, vedi caso Doni portiere). 3 a 1 servito e Samu che atterra malamente dopo un inizio sopra le righe. Pierlu conferma un buon 11, anche se forse manca qualcosa per puntare decisi al titolo.
Se Atene ride, Sparta piange. Il Pres non riesce a vincere nemmeno questa. Grande 2 a 2 in casa blanca. Iniziano i Blancos con il Faraone, forse l’unico vero fenomeno del campionato italiano, scoperto, indovinate un po’ da chi? Ovvio, dall’osservatore atipico; l’anno scorso 4 reti e un anno disgraziato, quest’anno pichichi. El Shaarawy sigilla il settimo timbro dall’inizio del campionato; capocannoniere a sorpresa, tutto in perfetto stile Michelino. E quando la Quaglia raddoppia, puntuale come la morte, come la sveglia e come la colazione con latte e vagina della Uatta, passano i titoli di coda sugli ATPC. Che quest’anno però sono belli compatti e si rifanno sotto dapprima con un Cassano che se arriva a 15 gol a fine campionato Samu offre una pizza e con Lodi su punizione, raggiungendo il pareggio. Posticipo di fuoco con possibili incroci beffardi a suon di mezzo punto; Totti dal dischetto non se la sente di tradire 10 anni in maglia ATPC e risultato finale di 72,5 a 72. Poteva essere di tutto. Forse quindi un pari giusto che ovviamente scontenta tutti. I Blancos paiono una buona squadra dove il fatto di non far punti è più sfiga che demerito proprio, anche se non capitalizzare questo momento del Faraone è un’ingiustizia. ATPC sereni, come gli orizzonti, in attesa di veder di nuovo in campo Robinho, Borriello o almeno Pinilla, magari più convinto dal dischetto.
Infine drammUatta (cit.). Non gira e non c’è nulla da fare. Quando finisce 72,5 a 71,5 puoi solo bestemmiare. Ed è quello che il pelardo (crasi di pelato e bastardo; no uatta, non Krasic, crasi. Krasic è la crasi di biondo e bastardo-di-merda-proprio-contro-di-me-la-tripletta) mister si mette a fare. A metà partita, solo, nudo, sconsolato, negli spogliatoi si fa consolare dalla Wags più gnoccona, la moglie di Pizarro. Questi, saputo del fattaccio si fa ammonire facendo così perdere la partita agli Anziani. Ed è bufera. Il presidente bastato (crasi di bastardo e pelato; no uatta, non Fresi, crasi) si indigna, convoca d’urgenza una riunione per il decidere il futuro dell’allenatore che relega un monumentale Nenè in panchina per una incomprensibile scelta tecnica. Dall’altra parte un Volpetz che ringrazia la sua curva nord, vera arteficie di questo successo. Tutti i suoi interpreti comunque convincono, ma rimangono sempre in attesa di Cavani: il Matador manca troppo.
Il vicedirettore ATPCo
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