mercoledì 16 aprile 2014

23^ GIORNATA CAMPIONATO - REAL BENFIGA CAMPIONE!


Settimo scudetto per il Real Benfiga che chiude matematicamente un campionato già ampiamente deciso da settimane, se non mesi. Una cavalcata trionfale senza eguali, come non s'era mai vista in diciassette anni di Lega San Marco. Ed ora fanno 17 titoli in 17 anni, che comprendono, oltre ai 7 campionati: 6 Coppe Edera, 3 SuperCoppe e 1 Coppa del Nonno. 

L'analisi della corsa verso il settimo scudetto.
L'inizio è stato devastante. Dopo la sconfitta alla prima giornata, i Blancos hanno inanellato un'incredibile serie di 9 vittorie di fila, subendo sì pochissimi gol, ma segnandone una media di tre a partita. Staccate tutte le rivali, Miki&Roby sono stati fermati sul 3-3 solo in un derby pazzesco, salvo poi tornare a vincere per altre 4 partite di fila, rimanendo imbattuti per 24 turni. Febbraio e marzo sono stati pessimi, con una serie di pareggi e due sconfitte in casa contro Atpc e Atletico, che hanno fatto a coppia con l'infortunio a Strootman, pedina insostituibile di un centrocampo già in debito d'ossigeno a causa del calo vistoso di Vidal e del passaggio al Napoli di Jorginho. Ma nessuno s'è avvicinato più di tanto. E nel mezzo sono arrivate le due vittorie contro il Toftingham, la prima per spegnere ogni speranza di Volpetz, la seconda in finale di Edera. Tutti si sono dovuti quasi sempre inchinare al cospetto dell'armata del Benfiga, che ha davvero asfaltato questo campionato con un andamento da record. Il record dei 61 punti stagionali è l'ultimo obiettivo rimasto a questa magnifica squadra, che come mai nessun'altra è stata capace di laurearsi campione prima di Pasqua, con ben cinque giornate ancora da giocare.

Una squadra di uomini straordinari.
Gli uomini del Settimo Scudetto - che Miki e Roby festeggiano a distanza, uno in una nottata mite sulla West Coast negli States e l'altro in una gioiosa mattinata triestina, con la costante dei Bellavista sciabolati sinonimo di festa in casa dei Blancos - sono tanti. In ordine di ruolo hanno i nomi di Benatia e Chiellini, difensori goleador protagonisti di una stagione perfetta. Un muro quasi sempre invalicabile, soprattutto quando incastonati in una difesa a quattro completata inzialmente da Campagnaro, affidabile nella prima parte della stagione, Konko, sempre utile quando chiamato in causa, Emerson, solida sorpresa nelle rare occasioni in cui ha giocato titolare, e Palombo, che una volta riportato a centrocampo da Sinisa è diventato un insostituibile titolare dei Blancos.
A centrocampo, invece, fondamentale è stata la stagione di Vidal, sostanzialmente una punta aggiunta e per tre quarti di stagione sempre il migliore in campo assieme Benatia. Poi ovviamente Strootman, insostituibile lava palloni col vizio del gol. Ed infine Jorginho, che fino a Natale, prima di fare la sciagurata scelta di andarsene sotto al Vesuvio, ha trascinato il Benfiga con una regia sopraffina, condita dalla sua infallibilità dal dischetto. Ledesma, Vives e Moralez sono stati i rincalzi più utili quando i titolari hanno tirato un po' il fiato.
L'attacco, invece, è stato perfetto. Accantonati Vucinic, El Sharaawy e Matri, è stato il capitano Totti a guidare spesso l'immancabile tridente. Costante, decisivo, ma spesso fuori per infortunio, resta comunque un indiscusso protagonista di questo titolo. Poi, Llorente. Preso per pochissimo, considerato da tutti un bidone, s'è rivelato un grande uomo e un grande giocatore. Le sue capocciate sono risultate spessissimo decisive, l'urlo Fernando è stato il preferito del Pres. Mentre quello preferito di Roby è stato senza dubbio "Ciro!". Immobile ha stupito tutti con una stagione da 10 in pagella, galvanizzato da Ventura che come pochi sa far segnare le sue punte, un giorno ha cominciato a segnare e non s'è più fermato. Keita ha mostrato un po' i segni di quello che potrebbe essere un futuro radioso. Ma la palma del migliore in avanti non può non andare a Toni. Luca, infinito bomber ed eroe senza età, è stata la conferma più pesante e azzeccata del duo marchiato Benfiga. Per tutta la stagione ha trascinato i suoi, è stato leader in campo e fuori, ha risolto match che sembravano persi, ha regalato la sesta Edera con le sue reti decisive. Non ci sono aggettivi per Luca, al secondo scudetto in maglia Benfiga dopo quello del 2007 prima di emigrare in Germania. Altra era fantacalcistica.
E poi, non lo abbiamo dimenticato ma lui meritava davvero i titoli di coda: il Divino. Cosa dire di lui se non: "Ma quanto cazzo è forte Jonathan!".   
MM

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